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VIENI SPIRITO SANTO CORONA I NOSTRI CUORI CON IL TUO AMORE

VIENI SPIRITO SANTO CORONA I NOSTRI CUORI CON IL TUO AMORE
Gruppo di preghiera "La luce dello Spirito Santo con riflesso a Maria"

mercoledì 1 gennaio 2014

Locuzione 254 - 108/2013

 31 dicembre 2013  ore 21,04

                  
Con le vostre preghiere aperte e donate al Mio Cuore, aprite le porte della misericordia per i vostri fratelli che vivono la tenebra del dolore muto e sordo del peccato, pregate, pregate, pregate, figli Miei; pregate Miei piccoli, amate e donate amore a chi non conosce la via della luce a chi la disprezza e la rinnega, a chi continua con spensieratezza a mangiare e a bere a prendere marito o moglie a chi crede che la vita sia una continua festa di baldoria senza fine, prezzolata dalla insana lussuria e da ogni piacere di disgusto verso le cose del cielo.

Figli il peccato è un verme che rode il vostro cuore lo distrugge e lo rende insensibile al dolore e il dolore del peccato è muto, perché arriva senza parola ed è sordo, perché il male non ascolta la vostra parola ed è sempre vivo, perché senza parola e senza udito lavora il vostro intimo per portarlo nella più tetra disperazione la tenebra continua della vita che resta pietrificata così come il vostro cuore dalla durezza del male che implacabilmente vi stringe nella morsa della cupa angoscia da cui non vi liberate se non amate la vita, se non cercate la luce, se disprezzate il giorno del Signore.

Anime tutte Mie, anime di luce, siate forti e coraggiosi, audaci e prudenti: veri figli di Dio che amano dal profondo la Vita e con perseveranza e costanza, innalzate giorno dopo giorno, la preghiera del cuore al Cuore della misericordia, innalzate il vostro amore al Mio amore; vi ho donato una lingua d'amore con la quale voi cantate a Me la lode e la gloria: è la lingua della gioia che vi porta sempre ad abbracciare la Mia Vita, la Vita del Signore.

I tempi che verranno saranno tempi di grande tribolazione e il tempo che li porta non è più tempo, perché ormai è già finito ed è ora il tempo del suo dolore; pregate, pregate, pregate la Misericordia.

Chiamate sempre il Mio Santo Nome, chiamate a gran voce il Mio Sacratissimo Cuore, perché solo così sarete riparati dalla tenebra del dolore muto e sordo del peccato, solo così vivrete la Mia Luce restando saldamente legati alla Mia Via e al Mio Cuore, la Via della Luce e il Cuore della Vita che dona solo amore, misericordia e perdono.

Figli Miei invocate sempre il Mio Santo Nome: Gesù il Cuore della Misericordia.

Non è più tempo di festa e di opulenza, è tempo di silenzio e di preghiera, è tempo di meditazione e contemplazione è tempo da donare solo al Mio Cuore, non fermate i vostri passi e non vivete la vita c on tristezza, perché Io Sono il Signore della Gloria, Sono il Signore della Gioia, Sono il Signore della Vita e la Vita è gioia e non dolore.

Il Signore dona la Vita, il male senza proferire inganna e lega il vostro cuore che con il suo dolore insensibile alla vostra richiesta d'aiuto rimane sempre sordo e continua a ferire e a lacerare la vostra vita disgregandola nella miseria della tenebra che vi nega la vista della Luce e della Gioia del Mio Cuore.

Figli che vivete la baldoria del dolore muto e sordo, è tempo che vi liberate dal torpore della tenebra, è tempo che prendiate coscienza dei segni dei tempi che incalzano per mostrarvi il volto della Mia misericordia; e  ora è giunto l'istante della fine, è arrivato il giorno dell'avvertimento, è pronto il Signore a donare la fermezza della Luce che mai indietreggia e mai si spegne.

La Luce è pronta a portare nel vostro cuore il peso del Mio Amore e il vostro intimo che vive il dolore muto e sordo ora vivrà la pena e l'angoscia del Mio Cuore per l'abisso della vostra pena, perché quel dolore che accettate con la vostra volontà ora parla e voi udrete il suo lamento che è il lamento del Mio Cuore che sempre vi ha chiamato alla Vita.

Grande sarà lo sgomento alla fine della festa della baldoria della vostra sregolata vita; grande sarà il peso della miseria che vi inabisserà nel profondo della fossa del male ove continuerete a vivere il lamento del Mio Cuore e a subire in eterno la pena della vita per la vostra mancanza d'amore.

Ancora vi chiamo ma la Mia voce l'udite a malapena, perché il dolore che vi inabisserà e vi prenderà e vi porterà nella eterna perdizione ha già soffocato il vostro grido di angoscia, e il male che è sordo al vostro lamento non vi parla, perché vivete il suo inganno e la sua menzogna, vi nega la sua esistenza; ma egli è vivo ed è puro spirito di male.

Piange il Mio Cuore la vostra perdita, tornate ora figli Miei, tornate ora e accarezzerete la Vita con la gioia del Mio Cuore che è la Mia misericordia che vi dona la grazia della salvezza.

Anime Mie pregate, anime Mie donate il vostro cuore e la vostra vita al Mio Cuore e alla Mia Vita; Miei piccoli cirenei, vivrete la Mia gioia non il Mio dolore, perché Io solo Sono l'Uomo dei dolori; e voi figli che amate e che sostenete il Mio Cuore con il vostro canto alla Vita, innalzando la lode al Mio Amore con la lingua nuova che canta solo la Gloria del Signore, vi benedico in questa notte con la luce della gioia del cuore, vi benedico con spirito di pace e di donazione, con spirito di luce che dona solo la luce dell'Amore del Mio Cuore, il Cuore di Gesù, la misericordia che chiama alla salvezza con l'abbraccio del perdono

Con amore Gesù il Cristo redentore.
 
 
Giobbe - Capitolo 14  
                                                       
[1]L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
[2]come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
[3]Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
[4]Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
[5]Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
[6]distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
[7]Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[8]se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[9]al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
[10]L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
[11]Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
[12]ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
[13]Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
[14]Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
[15]Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
[16]Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
[17]in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
[18]Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
[19]e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
[20]Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[21]Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
[22]Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.


Fonte testo biblico:la Sacra Bibbia EDIZIONI CEI 1974 http://www.maranatha.it

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GESU' CHIAMA ALLA PREGHIERA

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Il 17 agosto Gesù ci ha fatto dono del suo amore e come Padre ci esorta a pregare il suo Sacratissimo Cuore e alla luce degli ultimi avvenimenti che mostrano come il buio del peccato sta avvolgendo la terra con fiducia preghiamo con le parole donate dal Suo Amore e non dimentichiamo che come dice il Vangelo:

(Matteo 23:8,10)
[8]Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. [9]E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. [10]E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.


Uno solo è il maestro e uno solo è la guida ed Egli è il Signore Gesù che istruisce e guida i nostri cuori.



"Elevate le mani al cielo e benedite il Mio santo Nome, rendete grazie per il dono della vita e con il vostro grazie donate lode al Mio Sacratissimo Cuore, il Cuore che come Casa d'Amore vi accoglie e vi ripara dalla notte che scende in ogni angolo della terra.Benedite sempre i luoghi in cui mettete piede, benedite dalla profondità del cuore nel Mio Nome, nel nome di Gesù, benedite con la forza che è in voi: dono del Padre ai vostri cuori che sono sempre saldi a Me che Sono il Figlio di Colui che è la Vita ed Io sono la Vita, perché il Padre Mio vive in Me ed Io Figlio sono in Lui nell'intima carezza della vita e dell'amore, nell'intima e armoniosa forza che lega Me a Lui il profondo inaccessibile mistero della Luce che è vita e amore, è grazia, è gioia, è vento e brezza che porta il calore dell'amore senza fine, porta lo Spirito Santo, il Consolatore, Dio Uno e Trino, Dio eccelsa luce che illumina il vostro sentiero e vi conduce con la grazia della misericordia nella Casa dell'Amore il Cuore del Signore."


Dite ad alta voce, con gioia, con fede:


Credo in Te Gesù

spero in Te oh! Cuore della Vita,

amo Te Gesù

accoglimi nel Tuo Sacratissimo Cuore

e riparami dal buio e dalla tenebra

che sta scendendo sulla terra,

Signore è notte fonda,

donami la grazia della luce

donami il Tuo riparo

la Tua misericordia

il Tuo perdono.

Abbracciami

e stringimi al Tuo petto

custodiscimi nel Tuo Cuore

fa che io misero peccatore

possa trovare rifugio

nella Tua Casa

la Casa della Vita

ove splende perennemente la luce

che come calore avvolge

e dona la grazia del perdono

e libera dalla tenebra

del dolore sordo e muto

il dolore che ferisce il Tuo Cuore

che è il riparo, il rifugio

e la grazia di ogni consolazione

il Cuore del perdono.


Pregherete con ogni forza che è in voi e donerete questa supplica al Mio Cuore che vi riparerà nei giorni a venire dalla tenebra del dolore.