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VIENI SPIRITO SANTO CORONA I NOSTRI CUORI CON IL TUO AMORE

VIENI SPIRITO SANTO CORONA I NOSTRI CUORI CON IL TUO AMORE
Gruppo di preghiera "La luce dello Spirito Santo con riflesso a Maria"

giovedì 1 maggio 2014

Locuzione 295 - 41/2014

01 maggio 2014  ore  18,10


Baruc - Capitolo 6                                

IV. LETTERA DI GEREMIA

[1]Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor re dei Babilonesi. [2]Giunti dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace. [3]Ora, vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore ai pagani. [4]State attenti dunque a non imitare gli stranieri; il timore dei loro dei non si impadronisca di voi. [5]Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, pensate: «Te dobbiamo adorare, Signore». [6]Poiché il mio angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi.
[7]Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare. [8]Come si fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dei. [9]Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dei oro e argento, lo spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli.
[10]Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli. [11]Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi. [12]Come un governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende. [13]Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libera dalla guerra e dai ladri. [14]Per questo è evidente che non sono dei; non temeteli, dunque!
[15]Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dei, posti nei templi. [16]I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano. [17]Come ad uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con portoni, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri. [18]Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dei non ne vedono alcuno. [19]Sono come una delle travi del tempio; il loro interno, come si dice, viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli insetti che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti. [20]Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio. [21]Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti. [22]Di qui potete conoscere che non sono dei; non temeteli, dunque!
[23]L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano. [24]Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale. [25]Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro fedeli perché, se cadono a terra, non si rialzano più. [26]Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai morti. [27]Iloro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera toccano le loro vittime. [28]Conoscendo dunque da questo che non sono dei, non temeteli!
[29]Come infatti si potrebbero chiamare dei? Perfino le donne presentano offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno. [30]Nei templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, a capo scoperto. [31]Urlano alzando grida davanti ai loro dei, come fanno alcuni durante un banchetto funebre. [32]I sacerdoti si portan via le vesti degli dei e ne rivestono le loro mogli e i loro bambini. [33]Gli idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re; [34]nemmeno possono dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non se ne curano. [35]Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole da un forte. [36]Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo dalle angosce. [37]Non hanno pietà della vedova né beneficano l'orfano. [38]Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli idoli di legno, indorati e argentati. Iloro fedeli saranno confusi. [39]Come dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dei?
[40]Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse sentire. [41]Costoro, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli idoli, perché non hanno senno. [42]Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della crusca. [43]Quando qualcuna di esse, tratta in disparte da qualche passante, si è data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu stimata come lei e perché la sua cordicella non fu spezzata. [44]Quanto avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque, come si può credere e dichiarare che costoro sono dei?
[45]Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non diventano niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano. [46]Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricate essere dei? [47]Essi lasciano ai loro posteri menzogna e ignominia. [48]Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità, i sacerdoti si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme con i loro dei. [49]Come dunque è possibile non comprendere che non sono dei coloro che non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali? [50]Dopo tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati e argentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà evidente che essi non sono dei, ma lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni qualità divina. [51]A chi dunque non sarà evidente che non sono dei?
[52]Essi infatti non possono costituire un re sul panè concedere la pioggia agli uomini; [53]non risolvono le contese, né liberano l'oppresso, poiché non hanno alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e la terra. [54]Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dei di legno o indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo. [55]A un re e ai nemici non possono resistere. [56]Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dei?
[57]Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno, argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro, l'argento e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi non sono in grado di aiutare neppure se stessi. [58]Per questo vale meglio di questi dei bugiardi un re che mostri coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si serve chi l'ha acquistato; anche meglio di questi dei bugiardi è una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un palazzo. [59]Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo obbediscono volentieri. [60]Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione. [61]Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, eseguiscono l'ordine; il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e boschi, eseguisce il comando. [62]Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza a queste cose. [63]Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano dei, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini. [64]Conoscendo dunque che non sono dei, non temeteli!
[65]Essi non maledicono né benedicono i re; [66]non mostrano alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole, né illuminano come la luna. [67]Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e provvedere a se stesse. [68]Dunque, in nessuna maniera è chiaro per noi che essi sono dei; per questo non temeteli!
[69]Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge, tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati; [70]ancora, i loro idoli di legno indorati e argentati si possono paragonare a un ramo nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre. [71]Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro saprete che non sono dei; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna. [72]E' migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché sarà lontano dal disonore.



Figlio Mio, sono Gesù il Figlio dell'Altissimo, Sono il cuore della speranza, Sono la vita, Sono il perdono, Sono la misericordia che ti abbraccia e che ti custodisce, sono Colui che E'.

Io Sono figlio Mio; Sono il cielo dell'amore, sono il Signore.

Oggi ti abbraccio con la pace del cuore e saluto tutti voi Miei amati, Miei diletti figli con la destra vittoriosa, la destra del Signore che alta nel cielo della vita vi dona vita, vi dona luce e amore; vi dono in questo giorno il Mio segno, il segno di Dio, il segno dell'Amore: la gioia nei vostri cuori.

Figlio Mio, mio piccolo strumento d'amore non temere, tutto ciò che il Mio Santo Amore porta in te è la grandezza infinita della Mia misericordia, tutto ciò che tu vivi per Mia volontà è rivelazione divina, è la incommensurabile grandezza della Mia potenza che ti fa assaporare la Mia viva presenza, la reale e viva presenza di Colui che e' Santo, Santo , Santo.

Figlio in te ho posto il Mio Santo e Divinissimo Amore così come fuoco d'amore è la Mia gioia e la Mia presenza in tutti voi oh! figli della luce e con amore vi chiedo e vi esorto a continuare e ad operare nel Mio Nome santo, vi chiamo alla perseveranza e alla costanza nella preghiera, vi chiamo ad operare nell'umiltà per la Mia santa  e infinita gloria con ogni certezza, perché Io sono Colui che vi dona la Parola del conforto, la Parola della consolazione, la Parola che dona vita, la Parola che innalza alla vita, la Parola che guarisce e converte ogni duro cuore, la Parola che schiaccia ed allontana ogni forma di male, la Parola che è luce e conoscenza del Mio infinito amore.

Siate sempre vigili e  attenti, siate sempre pronti ad accogliere il barlume della fioca speranza che si manifesta nei cuori che Io Dio della pace, Creatore e Signore mando a voi, affinché con il Mio sostegno e il Mio santo aiuto, voi Miei discepoli e apostoli del Mio Sacro Cuore, operate la carità d'amore nel Mio Santo Nome, nel nome della Vita, nel nome di Gesù.

L'umiltà è il vostro mantello, la Mia luce è la vostra guida, il Mio Cuore è la vostra forza, la forza dell'Amore e della Vita con la quale per Mia volontà, voi Miei piccoli operate da cuore a cuore; i vostri cuori, unico cuore tenuto dalla forza e dal calore della Mia viva fiamma di vita che vi rende sempre lanterne vive di misericordia al Mio servizio per la salvezza delle anime.

Molti vi chiederanno un segno e voi risponderete che: "ognuno di noi è segno d'amore, ognuno di noi è segno di vita".

Direte queste parole con amore e fede, con luce di misericordia e vedrete che nei cuori in cui arde la fioca luce della speranza si illumineranno del Mio immenso, l'immenso del Signore, la grandezza senza fine della Mia misericordia che abbraccia ogni cuore.

Miei amati state nella Mia pace e pregate con ardente fede, pregate sempre con ogni forza che è in voi e donate ai cuori deboli il Mio amore che voi avete ricevuto come segno d'amore e vita.

I vizi del mondo hanno oscurato la luce della speranza ma non hanno potere di vincere l'amore, ecco il segno, ecco il Mio Amore la forza viva del Mio Cuore che annienta e distrugge ogni male.

Gesù la forza dell'amore.
 

Fonte testo biblico: la Sacra Bibbia EDIZIONI CEI  1974


 

 
 

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GESU' CHIAMA ALLA PREGHIERA

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Il 17 agosto Gesù ci ha fatto dono del suo amore e come Padre ci esorta a pregare il suo Sacratissimo Cuore e alla luce degli ultimi avvenimenti che mostrano come il buio del peccato sta avvolgendo la terra con fiducia preghiamo con le parole donate dal Suo Amore e non dimentichiamo che come dice il Vangelo:

(Matteo 23:8,10)
[8]Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. [9]E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. [10]E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.


Uno solo è il maestro e uno solo è la guida ed Egli è il Signore Gesù che istruisce e guida i nostri cuori.



"Elevate le mani al cielo e benedite il Mio santo Nome, rendete grazie per il dono della vita e con il vostro grazie donate lode al Mio Sacratissimo Cuore, il Cuore che come Casa d'Amore vi accoglie e vi ripara dalla notte che scende in ogni angolo della terra.Benedite sempre i luoghi in cui mettete piede, benedite dalla profondità del cuore nel Mio Nome, nel nome di Gesù, benedite con la forza che è in voi: dono del Padre ai vostri cuori che sono sempre saldi a Me che Sono il Figlio di Colui che è la Vita ed Io sono la Vita, perché il Padre Mio vive in Me ed Io Figlio sono in Lui nell'intima carezza della vita e dell'amore, nell'intima e armoniosa forza che lega Me a Lui il profondo inaccessibile mistero della Luce che è vita e amore, è grazia, è gioia, è vento e brezza che porta il calore dell'amore senza fine, porta lo Spirito Santo, il Consolatore, Dio Uno e Trino, Dio eccelsa luce che illumina il vostro sentiero e vi conduce con la grazia della misericordia nella Casa dell'Amore il Cuore del Signore."


Dite ad alta voce, con gioia, con fede:


Credo in Te Gesù

spero in Te oh! Cuore della Vita,

amo Te Gesù

accoglimi nel Tuo Sacratissimo Cuore

e riparami dal buio e dalla tenebra

che sta scendendo sulla terra,

Signore è notte fonda,

donami la grazia della luce

donami il Tuo riparo

la Tua misericordia

il Tuo perdono.

Abbracciami

e stringimi al Tuo petto

custodiscimi nel Tuo Cuore

fa che io misero peccatore

possa trovare rifugio

nella Tua Casa

la Casa della Vita

ove splende perennemente la luce

che come calore avvolge

e dona la grazia del perdono

e libera dalla tenebra

del dolore sordo e muto

il dolore che ferisce il Tuo Cuore

che è il riparo, il rifugio

e la grazia di ogni consolazione

il Cuore del perdono.


Pregherete con ogni forza che è in voi e donerete questa supplica al Mio Cuore che vi riparerà nei giorni a venire dalla tenebra del dolore.