Le Perle dell’Amore Divino
Locuzioni anno 2012
Locuzione n.ro 110 - 09 settembre 2012 ore 10,47
Chi ama il Signore dal profondo è salvo,
perché la forte fede apre il cuore alla grazia e alla luce del Cristo, il
Redentore e Salvatore.
Beato te figlio Mio che mi ami con il
cuore in mano che ti affidi alla mia misericordia che supplichi il Mio Cuore
Immacolato e Santo: cosa temi figlio Mio, cosa temi, il Signore Iddio Padre
Onnipotente ti custodisce e ti preserva dal male.
Il Signore ti ama e veglia su di te,
stai nella pace e rasserena il tuo cuore perché ogni cosa troverà la sua giusta
collocazione, ogni tassello troverà il suo posto e il puzzle del Signore sarà
completato, così come la volontà dell’eterno Padre ha stabilito.
Ecco
dice il Signore: verranno giorni in cui
mancherà cibo ed acqua, ecco dice ancora il Signore verranno giorni in cui mancheranno amore ed affetto e i figli di Dio
vagheranno sulla terra come zombi, cercheranno l’amore e l’affetto, cercheranno
il cibo e l’acqua ma non troveranno l’amore del Signore, non assaporeranno
l’affetto di Colui che li ha creati, non troveranno pane con cui sfamarsi e non
alimenteranno il corpo con la frescura dell’acqua.
Ecco che i giorni sono sul cammino, ecco
che i giorni della grande ira del Signore sono giunti.
Ma voi figli della luce non temete e non
nutrite dubbi, non osate mettere in dubbio la Parola del Signore, perché non vi
mancherà il cibo e non vi mancherà l’acqua e l’affetto.
Cosi
dice il Signore: affidatevi alla Mia
misericordia e al Mio amore grande e non mancherete di nulla.
Amati figli Io Sono il pane disceso dal cielo che nutro ogni Mia creatura, Io sono
la fresca e limpida acqua che disseta le bocche arse, Io Sono l’amore senza
fine, Io Sono il Padre che custodisce con amorevole affetto ogni Mia creatura,
ogni Mio figlio.
Figli della luce che cantate con il
cuore la lode e l’amore all’Eterno nel sacrificio della preghiera siate
perseveranti e costanti, perché senza perseveranza e costanza nella preghiera e
nella lode al Signore la fede viene meno e senza fede cade la fiducia e quando
la fiducia è crollata la fedeltà vacilla e il legame forte del cuore alla Somma
grazia della luce si spezza e il peccato avvolge il cuore e la mente e la
tenebra vi conduce sui pascoli della terra della perdizione.
Siate
amati figli come gli ultimi della terra, siate sempre limpidi nel cuore e nella
mente, siate come i bambini docili al Mio richiamo d’amore e d’affetto e il
pane della Vita vi sazierà e l’acqua della fonte inesauribile della
misericordia vi toglierà ogni arsura, ogni sete, ogni vizio, ogni radice
infima, perché l’acqua dell’amore disseta le radici dell’albero forte della
fede dai cui rami si innalzano al cielo con le verdi foglie della speranza la fiducia
e la fedeltà.
Figli
cari ed amati conservate nel cuore e nella mente la Parola del Vangelo del
Signore che è il nutrimento e la bevanda per ogni figlio che cerca la fiducia e
la fedeltà del Signore.
Io
Sono la fiducia e la fedeltà, Io Sono l’amore dei poveri, Io sono il nutrimento
degli oppressi, Io Sono il custode degli umili, Io Sono la medicina per ogni
cuore avvolto dalla sofferenza.
Chi
viene a Me con amore e con gioia, con fiducia e resta nella Mia luce con la
perseveranza della supplica del cuore e opera amorevolmente e con carità ed
accoglie con il sorriso e con il cuore ogni Mio figlio è nel Mio cuore di
Padre, è nelle Mie mani misericordiose, è nella Mia luce che alimenta la fonte
del perdono.
Siate dunque figli Miei diletti del Mio
Cuore Immacolato e Santo portatori della Mia luce, siate portatori della Mia
carità, siate portatori della Mia misericordia, siate portatori del Mio amore e
nulla vi mancherà, perché Io Sono il Tutto che vive nell’amore, nella carità,
nella misericordia, nella luce.
Io Sono Dio, l’Eterno, il Sommo Bene, il
Tutto, Sono l’Amore Santo e misericordioso.
Vi benedico con l’amore e con l’affetto,
con la luce della carità e della misericordia, vi preservo dal male e vi invito
alla perseveranza e alla costanza nella preghiera del cuore e nella meditazione
della Parola che è il nutrimento per chi cerca Gesù: la fonte dell’amore e
dell’affetto, la fonte dell’acqua che disseta e salva, la fonte preziosa della
salvezza e della santità, il Pane vivo disceso dal cielo che porta ad ogni
figlio che vive nella luce i doni dell’amore Santo, i doni della sapienza e
dell’intelligenza, del consiglio e della fortezza, della scienza, del timor di
Dio e della pietà; e ad ogni figlio avvolto dalla sofferenza della tenebra la
luce della misericordia, che si adagia e avvolge il cuore sofferente e lo fa
splendere dell’amore di Dio che con cura e premurevole affetto di Padre, lo
pulisce dalle incrostazioni e dalle radici infime del male e dai vizi del
mondo, giorno dopo giorno con grande affetto, e il cuore avvolto dalla luce si
apre alla grande grazia della misericordia che conduce alla purificazione e
alla liberazione.
Dice
il Signore: figli avvolti dalla tenebra della morte
tornate nel Mio Cuore Immacolato e Santo ed Io Padre buono e giusto vi avvolgerò
nella luce del Mio amore e vi porterò alla salvezza.
L’Eterno
Padre l’amore vivo.
Alla fine
della locuzione l’amore di Dio mi invita alla lettura della Sacra Scrittura
Pietro si reca da un centurione romano
[1]C'era
in Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte Italica, [2]uomo
pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al
popolo e pregava sempre Dio. [3]Un giorno verso le tre del pomeriggio
vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo:
«Cornelio!». [4]Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c'è,
Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, in
tua memoria, innanzi a Dio. [5]E ora manda degli uomini a Giaffa e fà
venire un certo Simone detto anche Pietro. [6]Egli è ospite presso un
tal Simone conciatore, la cui casa è sulla riva del mare». [7]Quando
l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi
servitori e un pio soldato fra i suoi attendenti e, [8]spiegata loro
ogni cosa, li mandò a Giaffa.
[9]Il
giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro
salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. [10]Gli venne fame e
voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. [11]Vide
il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a
terra per i quattro capi. [12]In essa c'era ogni sorta di quadrupedi e
rettili della terra e uccelli del cielo. [13]Allora risuonò una voce che
gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». [14]Ma Pietro rispose:
«No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di
immondo». [15]E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu
non chiamarlo più profano». [16]Questo accadde per tre volte; poi d'un
tratto quell'oggetto fu risollevato al cielo. [17]Mentre Pietro si
domandava perplesso tra sé e sé che cosa significasse ciò che aveva visto, gli
uomini inviati da Cornelio, dopo aver domandato della casa di Simone, si
fermarono all'ingresso. [18]Chiamarono e chiesero se Simone, detto anche
Pietro, alloggiava colà. [19]Pietro stava ancora ripensando alla
visione, quando lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano; [20]alzati,
scendi e và con loro senza esitazione, perché io li ho mandati». [21]Pietro
scese incontro agli uomini e disse: «Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è
il motivo per cui siete venuti?». [22]Risposero: «Il centurione
Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei,
è stato avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare
ciò che hai da dirgli». [23]Pietro allora li fece entrare e li ospitò.
Il giorno seguente si mise in viaggio con
loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. [24]Il giorno dopo
arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli ed aveva invitato i congiunti e
gli amici intimi. [25]Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio
andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. [26]Ma Pietro
lo rialzò, dicendo: «Alzati: anch'io sono un uomo!». [27]Poi,
continuando a conversare con lui, entrò e trovate riunite molte persone disse
loro: [28]«Voi sapete che non è lecito per un Giudeo unirsi o
incontrarsi con persone di altra razza; ma Dio mi ha mostrato che non si deve
dire profano o immondo nessun uomo. [29]Per questo sono venuto senza
esitare quando mi avete mandato a chiamare. Vorrei dunque chiedere: per quale
ragione mi avete fatto venire?». [30]Cornelio allora rispose: «Quattro
giorni or sono, verso quest'ora, stavo recitando la preghiera delle tre del
pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste [31]e
mi disse: Cornelio, sono state esaudite le tue preghiere e ricordate le tue
elemosine davanti a Dio. [32]Manda dunque a Giaffa e fà venire Simone
chiamato anche Pietro; egli è ospite nella casa di Simone il conciatore, vicino
al mare. [33]Subito ho mandato a cercarti e tu hai fatto bene a venire.
Ora dunque tutti noi, al cospetto di Dio, siamo qui riuniti per ascoltare tutto
ciò che dal Signore ti è stato ordinato».
Discorso di Pietro presso Cornelio
[34]Pietro
prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa
preferenze di persone, [35]ma chi lo teme e pratica la giustizia, a
qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. [36]Questa è la parola
che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella
della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. [37]Voi
conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea,
dopo il battesimo predicato da Giovanni; [38]cioè come Dio consacrò
in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e
risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era
con lui. [39]E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute
nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una
croce, [40]ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che
apparisse, [41]non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a
noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. [42]E
ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei
vivi e dei morti costituito da Dio. [43]Tutti i profeti gli rendono
questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati
per mezzo del suo nome».
Il battesimo dei primi pagani
[44]Pietro
stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro
che ascoltavano il discorso. [45]E i fedeli circoncisi, che erano venuti
con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono
dello Spirito Santo; [46]li sentivano infatti parlare lingue e
glorificare Dio. [47]Allora Pietro disse: «Forse che si può proibire che
siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari
di noi?». [48]E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.
Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.