Le Perle dell’Amore Divino
Locuzioni anno 2012
Locuzione n.ro 75 - 22 maggio 2012 ore 21,30
Pace a te figlio Mio, pace, pace e
pace nel cuore e nella mente; pace sempre pace figlio Mio.
La pace del signore Gesù è il vostro
balsamo d’amore che vi custodisce e vi lega a me nella tempesta; la tempesta spirituale dei cuori è nella sua
attuazione, la tempesta delle menti è nel suo compimento.
Tutto è nella tempesta, tutto è nel
disordine e nella confusione, ogni cosa sembra abbia perso la sua autenticità,
ogni cosa è nel continuo girovagare senza una meta e senza un traguardo, ogni
cuore e ogni mente è alla ricerca e alla continua esplorazione di ciò che è nel
cuore e nella mente e non lo trovano, perché il cuore è chiuso e la mente non
vede, non vede la certezza che invoca, non sente la verità che bussa, non tocca
l’amore che custodisce.
Figlio Mio sono Io il tuo Gesù, il tuo scudo e la tua forza, non temere,
sono Io che parlo, sono Io che guido la tua mano, Sono Io che formo i tuoi
pensieri, sono Io che do un senso compiuto alla dolce melodia del cuore che
parola dopo parola formano il pensiero unico dell’amore dell’Altissimo che ti
ha scelto nella missione d’amore, di pace e di misericordia assieme ai tuoi
fratelli e alle tue sorelle di preghiera.
Vedi figlio Mio, quanta pace c’è nel
tuo piccolo cuore mentre all’esterno tutto è nello sconforto e nell’angoscia.
Senti come la Mia mano potente ti
plasma giorno dopo giorno: quanta pazienza figlio mio, quanta; ma non temere e
non scoraggiarti Io ti amo e ti custodisco, Io ti plasmo e ti modello, Io ti
guido e ti dono le parole sante della certezza della grande potenza
dell’Altissimo.
Amato figlio guarda attorno a te:
cosa vedi, cosa scruti, cosa osservi; guarda attentamente: quanti ti domandano
dove trovi la forza che ti conduce al Mio Cuore, quanti ti domandano dove sta
la forza che ti innalza a Me.
Nessuno ti ha mai chiesto questo.
Però tu te lo chiedi continuamente; ed
Io ti do la forza, ed Io ti do la certezza.
Figlio Mio voglio che nel groviglio
delle tue mille occupazioni il tuo mille sia l’uno per Me; voglio il tuo amore
e la tua gioia senza fine solo per Me.
Figlio caro cosa ti spaventa, cosa ti
turba, non vuoi amarmi e servirmi?
Non vuoi darmi il tuo tempo.
Figlio Mio Io sono il tuo Dio e tu
sei la Mia creatura, figlio amato non temere non ti sto rimproverando, non ti
sto abbandonando, voglio che tu innalzi il tuo ardore e la tua fede ad un ritmo
più alto di quanto stai facendo ora.
Amata Mia creatura, amato servo d’amore non sono dispiaciuto della tua
lode e del tuo sacrificio d’amore per il Signore, ti sto solo chiedendo se vuoi
darmi ancora più tempo del tuo tempo per
la preghiera del cuore.
Amato figlio Mio sei nel Mio cuore e
nella Mia mente, sei nelle Mie mani, sei nelle mani di Dio, sei nella
maestosità della Luce dell’Altissimo che ti guida, sei nella grande Luce
dell’Amore del Padre.
Figlio Mio lo scultore eterno, la potenza
infinita e senza limiti, la gloria
eterna ti conduce di giorno in giorno nelle grandi meraviglie dell’amore
dell’Altissimo.
Il disegno della Santissima Trinità
nella grande gioia del Padre e nella splendida armonia del Figlio con la Luce
vivificatrice e rigeneratrice dello Spirito Santo si sta perfezionando e sta
per portare i frutti abbondanti della conversione, i frutti della misericordia,
i frutti della certezza dell’amore di Dio che dona lo splendore della luce e della viva presenza del Consolatore, della
fiamma ardente del Suo Santo Spirito.
Lo so figlio Mio che il tuo cuore è
nella pace in questo momento, lo so che il tuo animo è forte e pronto a
servirmi, ma prima di darmi il tuo si, sappi che il Mio Amore mai ti mancherà,
sappi che sarò sempre al tuo fianco, sappi che sarò sempre la tua forza e il
tuo scudo.
Amato e diletto figlio del Mio cuore
Immacolato e Santo presto la grande gloria di Dio ti farà contemplare il Volto
Santo dell’Amore.
Presto il Cuore di Gesù ti darà la
grande luce della maestosità dell’Amore Santo.
Ti benedico con la fortezza e il consiglio,
la sapienza e l’intelligenza con la carità e il timor di Dio, con la luce Santa
dei doni della fiamma d’Amore, la fiamma della Verità che custodisce.
Con amore Gesù il Risorto
L’amore di Dio, alla fine della locuzione mi invita alla
lettura della Sacra Scrittura.
Atti cap. 1
1,26 - cap. 2 1, 28
[1]Nel mio primo libro ho
gia trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio [2]fino
al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti
nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. [3]Egli si mostrò ad essi
vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni
e parlando del regno di Dio. [4]Mentre si trovava a tavola con essi,
ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si
adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: [5]Giovanni
ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non
molti giorni».
[6]Così venutisi a trovare
insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il
regno di Israele?». [7]Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i
tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, [8]ma
avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a
Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della
terra». [9]Detto questo, fu
elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. [10]E
poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini
in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: [11]«Uomini di
Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi
assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto
andare in cielo». [12]Allora ritornarono a Gerusalemme dal
monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso
in un sabato. [13]Entrati in città salirono al piano superiore dove
abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso,
Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. [14]Tutti
questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con
Maria, la madre di Gesù e con i fratelli. [15]In quei giorni Pietro
si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate era circa
centoventi) e disse: [16]«Fratelli, era necessario che si adempisse ciò
che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide
riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. [17]Egli
era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. [18]Giuda
comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in
avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. [19]La
cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno
è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue. [20]Infatti
sta scritto nel libro dei Salmi:
La sua dimora diventi
deserta,
e nessuno vi abiti,
il suo incarico lo prenda un altro.
[21]Bisogna dunque che tra
coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha
vissuto in mezzo a noi, [22]incominciando dal battesimo di Giovanni fino
al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a
noi, testimone della sua risurrezione».
[23]Ne furono proposti due,
Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. [24]Allora
essi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci
quale di questi due hai designato [25]a prendere il posto in questo
ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui
scelto». [26]Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su
Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
[1]Mentre il giorno di Pentecoste stava per
finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. [2]Venne
all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e
riempì tutta la casa dove si trovavano. [3]Apparvero loro lingue come di
fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; [4]ed essi
furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue
come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
[5]Si trovavano allora in
Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. [6]Venuto
quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva
parlare la propria lingua. [7]Erano stupefatti e fuori di sé per lo
stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? [8]E
com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? [9]Siamo
Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della
Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, [10]della Frigia e della Panfilia,
dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, [11]Ebrei
e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le
grandi opere di Dio». [12]Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi
l'un l'altro: «Che significa questo?». [13]Altri invece li deridevano e
dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».
[14]Allora Pietro, levatosi in piedi con gli
altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi
trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie
parole: [15]Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo
appena le nove del mattino. [16]Accade invece quello che predisse il
profeta Gioele:
[17]Negli ultimi giorni,
dice il Signore,
Io effonderò il mio
Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
[18]E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
profeteranno.
[19]Farò prodigi in alto nel cielo
e segni in basso sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
[20]Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido.
[21]Allora chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato.
[22]Uomini d'Israele, ascoltate
queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per
mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera
sua, come voi ben sapete -, [23]dopo che, secondo il prestabilito
disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato
sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. [24]Ma Dio lo ha
risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile
che questa lo tenesse in suo potere. [25]Dice infatti Davide a suo
riguardo:
Contemplavo sempre il
Signore innanzi a me;
poiché egli sta alla mia destra, perché io non
vacilli.
[26]Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la
mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza,
[27]perché tu non abbandonerai l'anima mia negli
inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
[28]Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con la tua presenza.